immagine in evidenza: ottimizzare i siti web delle pmiSe hai pensato di Ottimizzare il tuo sito con A/B split test, e gestisci una PMI, avrai anche pensato:

“Sì, bello fare gli A/B test

Ma si possono davvero fare nella tipica piccola-media impresa italiana?

Siamo sempre di corsa e le risorse per il marketing sono quelle che sono…”

Insomma, la domanda è:

l’ottimizzazione è abbordabile, per una PMI, o no?

Ecco la risposta:

La Conversion Rate Optimization può dare enormi benefici alle PMI, con incrementi anche drammatici di CR.

In questo articolo voglio presentarti le principali domande e le loro soluzioni, per capire quanto può essere vantaggioso un programma di ottimizzazione per la tua PMI.

 

1. “I test sono costosi” – Puoi ottimizzare in economia!

Il costo nel marketing è sempre relativo ai risultati.

Per darti un’idea, un risultato di CR di +20% è molto modesto per un’operazione di CRO.

La domanda quindi è: quanto posso permettermi di spendere se per un anno vendo il 20% in più?

Considera poi altri due aspetti:

  • Ogni operazione di ottimizzazione CRO ben fatta raccoglie dati sul proprio mercato.
    Come sai informazioni di mercato sono un asset strategico, uno dei più importanti per la salute e la crescita della tua azienda.
  • Con un impiego minimo di risorse interne si possono fare test in proprio, usando strumenti di testing per l’ottimizzazione ormai molto economici.
    I miei preferiti sono
    – Optimizely, professionale e gratuito per semplici A/B test
    – VWO per economici test sui funnel

 

2. “I test sono difficili” – Non è difficile imparare!

Questo è vero, ma non è un problema insormontabile.

Nel post sul modello per l’ottimizzazione ti racconto perché in media 8 test su 10 non danno risultati e cosa fare a riguardo.

Nel caso della PMI abbiamo due possibilità:

  • Ci affidiamo a un consulente esterno.
    In questo caso bisogna assicurarsi che il professionista abbia una metodologia per scoprire i punti deboli e di forza del sito web da ottimizzare.
    Una strategia basata sulle sole “best practices” non è una vera strategia e facilmente si rivelerà una perdita di tempo. E di denaro.
  • Operiamo con risorse interne.
    Vale lo stesso principio, non affidarti solo ai buoni esempi, segui almeno alcuni dei suggerimenti del questo post per partire da buone ipotesi sperimentali.
    Se i primi test non danno ottimi risultati non disperare, anche la sperimentazione ha bisogno di apprendimento pratico.

 

3. “I test sono rischiosi” – Il rischio è limitabile a piacere!

Buona ricerca  =  buone ipotesi  =  buoni test.

Se hai comunque in programma un test che credi sia rischioso (hai paura che la versione sfidante ti faccia perdere delle vendite), puoi limitare il rischio allocando al test una piccola porzione di traffico.

Ogni strumento di testing professionale consente di farlo, bada però che questo allungherà la durata del test.

 

4. “Il sito è ottimizzato per la SEO, se tocchiamo le parole chiave perdiamo visibilità” – Scopriamo meglio…

Questo non è un grosso problema, anzi. SEO e CRO vanno d’accordo più di quanto non si creda, ecco perché:

  • Google ha molti modi per attribuire i posizionamenti nella SERP.
    La keyword density è soltanto uno di questi.
  • I motori di ricerca sono in continua evoluzione e affinano sempre più il modo di capire la pertinenza delle pagine web rispetto alle parole chiave che vengono cercate.
    La pertinenza dei testi nelle pagine web è uno degli effetti della CRO.
  • Le ottimizzazioni per le conversioni hanno come effetto anche il maggior coinvolgimento dei visitatori (maggior tempo di permanenza, minor bounce rate).
    Il coinvolgimento è, e sarà sempre più, un criterio premiante per i motori di ricerca.

 

5. “Il mio traffico limitato” – Tutto si risolve!

Ogni esperimento di ottimizzazione, per essere significativo, deve raggiungere una certa rilevanza statistica.

Ci deve essere almeno il 95% di certezza che la versione vincitrice sia davvero vincitrice (ma puoi impostare una percentuale più severa, quindi più certa).

Va da sé che più traffico abbiamo, prima raggiungeremo la rilevanza statistica; più veloci sono i test, più test possiamo fare; più test possiamo fare, più grande sarà l’effetto della CRO sul business. Per velocizzare i test possiamo:

  • Aumentare il traffico, potenziando la SEO e/o con campagne PPC o PPI.
  • Fare buoni test, su elementi importanti: in un A/B test, più scarto di conversioni c’è tra la versione originale e la versione sfidante, prima raggiungiamo la rilevanza statistica. Anche qui, non mi stancherò mai di ripetere che c’è bisogno di un metodo.

 

6. “Mancano le competenze di marketing” – Un’occasione per crescere!

Viviamo nell’era del marketing (Kotler dixit).

Se la tua azienda non ha ancora affrontato l’argomento Marketing, un’operazione di Conversion Rate Optimization potrebbe essere un’ottima occasione.

Un lavoro di CRO, anche solo analitico, può rivelare informazioni interessanti sul tuo mercato, sui profili di clientela, sulla strutturazione dell’offerta, sul linguaggio più appropriato da utilizzare, eccetera.

Sono informazioni che potrai capitalizzare a beneficio di tutto il sistema azienda.

 

Conclusioni

Piccole e medie aziende hanno bisogno di ottimizzare il proprio sito web esattamente come le grandi.

Spesso le PMI hanno più grandi margini di miglioramento, di contro il minor traffico rende più lenti i test.

Tieni conto di questi vantaggi e svantaggi quando prepari la strategia di testing.

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